Avere un Sindaco come il nostro è sicuramente un valore aggiunto che merita il doveroso apprezzamento dei rosetani. E qui di seguito sono riportate alcune delle tante strategie di Enio Pavone, messe in atto per emulare i personaggi e gli ordinamenti storici:
– nel 2005, quando era Assessore socialista alle Finanze, e voleva eguagliare il famoso Ministro Quintino Sella e la sua politica di Economia fino all’osso, fece inviare 7200 avvisi per il Recupero delle aree di evasione ICI (in media un avviso per ogni famiglia). E quando la notizia venne pubblicata sulla stampa nazionale, l’opinione pubblica ebbe la netta sensazione di un’evasione tributaria generalizzata nella nostra città, tale da far impallidire certe località tristemente note.
Naturalmente, la stragrande maggioranza dei cittadini aveva già pagato il dovuto, e anche Forza Italia, l’attuale alleata, reagì con un durissimo comunicato, nel quale si leggeva “che prima di inviare gli avvisi di accertamento per l’aggiornamento delle rendite catastali, il Comune aveva l’obbligo di accertare quali fossero i soggetti realmente interessati”;
– diventato Sindaco liberalsocialista, ha approvato, con Delibera n. 93/2013, il Documento di Politica Ambientale, “consapevole delle notevoli bellezze naturali, patrimonio della città e dei cittadini”. Dopodichè, per emulare Attila, re degli Unni e flagello di Dio, ha dichiarato guerra ai nostri beni naturalistici e paesaggistici (la Riserva naturale Borsacchio docet).
E in quest’ultimo quadriennio, si è reso inadempiente alle Leggi n. 113/1992 e n. 10/2013, in quanto non ha celebrato la Giornata Nazionale degli Alberi, istituita per valorizzare il patrimonio arboreo in tutti i Comuni d’Italia. Inoltre, dopo aver conquistato il Premio Attila 2014, assegnato da Italia Nostra, ha programmato la mattanza degli alberi di via Colombo, di via Marina e del Lungomare, allo scopo di ricavare altri posti auto (in media due posti per ogni tre alberi abbattuti);
– il 13 novembre u.s., con Delibera n. 120/2015, il Primo cittadino ha voluto innovare l’ordinamento vigente nel Palazzo Comunale, per essere ricordato come l’autore della “Razionalizzazione di uffici e servizi comunali con conseguente revisione della dotazione organica e rotazione dei dirigenti” (che ha avuto il Parere Sfavorevole del Responsabile della Ragioneria).
E siccome saranno tantissimi i passaggi di quelli che andranno da un piano all’altro, da un settore all’altro e da un ufficio all’altro, gli stessi spostamenti sono tutti elencati nel Regolamento n. 6975 del 20.9.1841, denominato Facite Ammuina. Che vigeva a Napoli nella Real Accademia di Marina.
Anche questa volta c’è stata l’abituale emulazione del nostro Sindaco, e ne consegue che nel Palazzo comunale di Roseto, la deliberata Razionalizzazione funzionerà con le seguenti modalità:
“All’ordine Facite Ammuina, tutti chilli che stann’ a prora, vann’a poppa e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora; chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stann’ a sinistra vann’ a dritta; tutti chilli che stann’ abbascio vann’ ‘ncoppa e chilli che stann’ ‘ncoppa vann’ abbascio; chi nun tiene nient’ affa s’aremeni a ‘cca e a ‘lla”.